SIAMO TUTTI NARCISISTI?

Si parla molto di narcisismo e si pensa che il termine faccia obbligatoriamente riferimento a qualcosa di negativo.
Si può essere vanitosi o più semplicemente tenere al proprio aspetto senza essere narcisisti, come un narcisista può essere molto trascurato.
In realtà il narcisismo è una fase di sviluppo infantile (ma che in realtà non è facilmente attribuibile ad un momento temporalmente definito) attraversata dall’individuo nel momento in cui a livello profondo incomincia ad intravedersi la distinzione tra il Sé e l’Altro. 

Il lavoro psicologico consiste nell’integrare e modulare gli investimenti libidici e l’aggressività verso figure relazionali di riferimento, in un processo maturativo che alterna movimenti di idealizzazione e contro-idealizzazione nei confronti delle figure genitoriali e, in seconda battura, adulte in generale. Un processo delicato e silente che volge alla costruzione della propria immagine, all’ideale dell’Io, auspicabilmente in maniera equilibrata, ma che può subire delle interferenze e configurarsi in una struttura patologica del Sé dove invece persiste un’ipervalutazione delle proprie istanze e caratteristiche connotate da sentimenti di superiorità, onnipotenza e distruttività nei confronti dell’Altro, soprattutto se disconosce questi aspetti che sono stati super investiti.
A livello diagnostico si parla allora di Disturbo Narcisistico di Personalità.